Cortocircuito del mondo del lavoro.

C'è una sorta di cortocircuito che causa molti dei problemi che affliggono tutte le attività fatte da persone.
Una tara che mina all'origine sia la soddisfazione dei singoli, sia la produttività delle organizzazioni.
Questo "corto" avviene in fase di selezione: oggi il meccanismo è troppo spesso quello di proporsi cercando di incontrare le richieste, o quelle che ci immaginiamo essere le richieste della persona che abbiamo davanti. La persona che abbiamo davanti cerca di trovare le competenze tecniche richieste, o quelle che pensano essere le competenze richieste per il ruolo da ricoprire.
In questo processo si perdono molti pezzi fondamentali: la persona che si propone dovrebbe essere capace di farsi conoscere per quello che è nella sua interezza.
La persona che seleziona dovrebbe essere in grado di riconoscere la persona che ha davanti, percependone non solo le capacità nello svolgere una determinata mansione, ma anche le caratteristiche umane.
C'è una terza discriminante che la persona che si propone non può conoscere, ma dovrebbe conoscere bene il selezionatore. L'ambiente dove questa persona andrà ad inserirsi, come un bravo giardiniere che conosce il terreno dove piantare i nuovi fiori.
Questi tre fattori sono cruciali e richiedono la massima sincerità, conoscenza di sé e capacità di capire l'altro.
Un esempio: io adoro le bouganville, ma sono consapevole che l'ambiente in cui lo potrei collocare non sarebbe adatto a farlo fiorire e prosperare. Anche se acquistassi il più bello della serra e a me piacesse e lo desidererei sul mio terrazzo, finirei per ucciderlo.
Marco Fasoli