DS: quando l’automobile nasce come opera d’arte

11.02.2019

Ci sono pochi casi in cui un'automobile riesce ad andare oltre ai concetti ingegneristici e funzionali per trascendere a forma di opera d'arte. Tanto più rari, nel caso di vetture di grande serie. Citroen, con la sua DS ha rappresentato al 100% questo processo creativo, un caso unico, a partire dal suo creatore, quel Flaminio Bertoni che, prima ancora di designer di automobili (aveva già disegnato la Traction Avant e la 2CV), nasceva come artista a tutto tondo, sopra ogni cosa scultore.

Fatto salvo il tema della forma a goccia richiesto dall'ingegnere Lefebvre per motivi aerodinamici, il progetto partì dal classico "foglio bianco" ed al geniale artista varesino venne lasciata la massima libertà. Niente "autoCAD" a quei tempi,  ma materia e scalpello. La "dea" iniziò così a prendere forma, scolpita come una vera opera d'arte, e come opera d'arte ha attraversato li tempi. L'ultimo intervento di cesello del "maestro" risale al 1963 e interessò un restyling del frontale che venne adottato da tutte le DS dal 1967 in poi.

Ultimo tocco che ha consegnato il suo ultimo capolavoro alla storia, tanto unico da far commentare da un altro genio del design come Pininfarina interrogato su come potesse evolversi la vettura: "dovrebbe essere rifatta tale e quale..."

Marco Fasoli