Gladiator: non un pick-up della Jeep, ma una Jeep pick-up

30.11.2018

Chi mi segue sa quanto ritenga importante il legame e la coerenza con la propria storia per determinare il valore di un brand. Jeep in questo senso ha moltissimo da raccontare ed insegnare. Il marchio è talmente iconico da far assurgere il nome Jeep al ruolo universalmente riconosciuto di definizione di fuoristrada, di qualsiasi marca e modello si tratti. Sono davvero pochi i casi al mondo in cui un brand diventi manifesto di un intero segmento merceologico.

Ovvio quindi che alla presentazione di ogni nuovo modello, non debba mai mancare l'imprinting di famiglia. Ogni Jeep, sebbene con sfumature differenti a seconda della tipologia di veicolo e del target di riferimento, deve comunque avere qualcosa che lo renda inconfondibilmente Jeep.

L'ultima novità è stata presentata a Los Angeles e rispecchia al 101% questa filosofia. Gladiator, questo il suo nome che riprende quello di un analogo modello del 1963, è un pick-up che prima di tutto è una vera e autentica Jeep a "denominazione di origine controllata". Basta guardarlo per capirne l'indole. Il design riprende nella parte frontale quello della Wrangler, dalla quale eredita anche capacità fuoristradistiche e quella vocazione alla libertà, allo sport ed al tempo libero. Primo pick-up configurabile a proprio piacimento con hard top o soft top e portiere rimovibili e parabrezza ribaltabile, Gladiator promette prestazioni eccezionali grazie ai due sistemi di trazione Command-Trac e Rock-Trac, al bloccaggio elettrico degli assali anteriori e posteriori ed al differenziale Trac-Lock. Non manca lo scollegamento elettronico della barra stabilizzatrice, una raffinatezza da fuoristrada professionale mai vista su un pick-up. Qualche numero per convincervi della veridicità del titolo: capacità di guado 76 cm, capacità di traino fino a 3.470 kg e capacità di carico a 725 kg. Il cassone ha una lunghezza di 1,52 metri in configurazione doppia cabina. Un mezzo duro e puro quindi, ma che non rinuncia ad interni raffinati ed una dotazione tecnologica che va dal sistema Uconnect di quarta generazione a ben 80 sistemi di sicurezza disponibili a richiesta. Al lancio sarà disponibile con il poderoso, ma efficiente motore Pentastar V6 da 3,6 litri con cambio manuale o automatico, nel 2020 (in concomitanza del lancio europeo) si aggiungerà anche un EcoDiesel da 3 litri abbinato ad un cambio automatico ad 8 rapporti.

Marco Fasoli