Nella comunicazione, cambiando l’ordine degli addendi, il risultato cambia.

23.11.2020

La comunicazione non è come la matematica, cambiare l'ordine delle parole cambia radicalmente il messaggio finale, nulla può essere dato per scontato e anche una piccola sfumatura linguistica può fare la differenza. In questi giorni, ad esempio, Audi ha presentato il proprio logo declinato all'elettrico. Il "claim" è L'elettrico diventa Audi che è cosa ben differente, a livello di messaggio, dal dire "Audi diventa elettrica". Una sfumatura peraltro già utilizzata, guarda caso dai marchi che hanno una "storia" importante e prestigiosa, che vanno ben oltre alla produzione di semplici strumenti di trasporto. Ecco quindi Che Mercedes presenta la sua EQC come la prima Mercedes elettrica e non la prima elettrica di Mercedes, Porsche con la sua eccezionale Taycan parla di una Porsche elettrica come l'auto che non c'era, richiamando la filosofia dalla quale è nata la prima Porsche "inventata" perché non esistevano sportive così. Sfumature, certo, ma fondamentali per portare volte aggiunto ai prodotti, non dissipare il proprio patrimonio, il dna del marchio, il valore più importante da preservare e alimentare dalla comunicazione. Se "le parole sono importanti", citando una celebre frase del film "Palombella Rossa" di Nanni Moretti, nella comunicazione è importante anche l'ordine delle stesse, perché la comunicazione non è matematica.

Marco Fasoli