Ridurre l'errore dello strumento che siamo noi.

08.04.2025

Tutto quello che segue è una forzatura, ma mi porterà a una riflessione che vorrei condividere.
Scena: persona stesa a terra con un estraneo che lo colpisce al petto con un forte pugno.
Reazioni: - Passo e faccio finta di nulla.
- Passo e faccio un video con il
telefonino.
- Cambio strada per non
passarci vicino.- Cambio strada per non
passarci vicino, ma poi.
racconto di aver
assistito a un crimine.
- Mi scaglio addosso al presunto
"aggressore".
- Osservo la scena, cerco di
capire che succede e mi
accorgo che "il forte pugno"
è quello che viene definito
"pugno precordiale", una
tecnica di defibrillazione
meccanica manuale
caratterizzata dalla
somministrazione di un pugno
sullo sterno all'altezza del
cuore.
Capisco che la persona stesa a terra è stata colta da un malore e il violento aggressore è in realtà un soccorritore che sta provando a salvare la vita alla vittima.
Quando osserviamo o ascoltiamo, dovremmo davvero riuscire a vedere e sentire, cercando di ridurre al massimo quello che in misurazione viene definito "l'errore delle strumento", che in questo caso siamo noi.

Marco Fasoli