Da inseguire i propri sogni a modificare la realtà per avvicinarla al proprio sogno

17.03.2023

Ho avuto diverse fasi nella mia vita, senza cambiare nulla in quello che sono, anzi ora più che mai quello che sognavo e sentivo da bambino lo ritrovo e molte delle cose che sono e ho fatto trovano risposta in domande che allora mi facevo senza neanche accorgermene.

Nel ben e nel male, nei punti forti e nelle debolezze sono diventato quello che forse non sapevo, ma che in qualche modo, sentivo sarei diventato. Lo so, è un articolo "da venerdì," ma ogni tanto credo sia giusto raccontarsi un po'.

Con questa premessa mi soffermo ora su cosa è cambiato, è solo il mio percorso e vale per quello che è.

Ho iniziato la mia vita "da grande" sognando ed inseguendo i miei sogni, occupandomi di comunicazione in varie forme e modi, forse sono stato avvantaggiato perché credo tuttora che sia una professione molto legata agli aspetti emozionali delle cose, in fondo devi fare sognare il tuo pubblico e se lo fai tu, è più facile che ti riesca naturale.

Oggi, con la stessa passione ed entusiasmo ho cambiato in qualche modo approccio virando verso quello che può sembrare una sfumatura. Da vivere di sogni, oggi credo che occorra agire sulla realtà, cercando di modificarla il più possibile per avvicinarsi a quello che si desidera che sia. Questa è la mia maturità, che poi maturità vera non sarà mai. Il risultato di tante esperienze gratificanti e negative che mi hanno insegnato il "come si dovrebbe" e il "come non si dovrebbe".

Lavori, aziende, persone, che poi sono tutte persone, esperienze di altri, racconti, tutto insegna in positivo ed in negativo.

Molti SI si sono rivelati più sbagliati di NO non detti, accettare situazioni scomode o demotivanti fanno perdere più tempo che rifiutare opportunità che si sarebbero rivelate migliori.

Ma tutto, proprio tutto, insegna qualcosa e senza sarei cresciuto di meno, o diverso e forse quello che sognavo da bambino non lo ritroverei e molte delle cose che sono e ho fatto e non troverei risposta in domande che allora mi facevo senza neanche accorgermene.

Marco Fasoli