Porsche celebra oggi i 50 anni dalla prima vittoria assoluta a Le Mans

04.06.2020

Da persona che si occupa di comunicazione, trovo sempre vincente il connubio tra raccontare e valorizzare il proprio passato, potendone trasferire il mito sul presente e guardare al futuro forti di un patrimonio incancellabile che, se ben utilizzato, sarà sempre un piedistallo da cui guardare chi di storia da raccontare non ne ha. Ovviamente in questo tipo di comunicazione, i marchi più aspirazioni sono maestri. Tra modelli heritage, citazioni e allori raccolti sui più prestigiosi circuiti del Mondo, la valorizzazione del brand diventa un'alchimia, un esercizio di delicato equilibrio, tra passato, presente e futuro, tutto giocato sul filo  della coerenza. Questo è il tratto comune che vedo dall'esterno accomunare tutti i marchi più apprezzati, a prescindere dal settore di appartenenza. Porsche, maestra in questa magia che crea e ne rinnova il mito ad ogni lancio di nuovo modello, oggi celebra il 50° anniversario dalla sua prima vittoria assoluta a Le Mans. Un legame quello tra la mitica 24 Ore e il marchio tedesco, che si è consolidato in anni di successi fino ad arrivare ad un palmares di 108 vittorie di categoria e 19 vittorie assolute, facendo di Porsche la casa automobilistica che ha riscosso più successi nei quasi 100 anni di storia di Le Mans.. Ogni mito ha il suo inizio e quello di Le Mans per Porsche ha una data ed una protagonista: era il 14 giugno 1970 quando una 917 KH da 580 CV tagli il traguardo come prima assoluta.

Da li, alcune tappe fondamentali per la casa si sono intrecciate con il mito di Le Mans: nel 1974, Porsche annuncia infatti l'era del turbo a Le Mans con la 911 Carrera RSR 2.1 Turbo e con la 936 Spyder, Porsche è stata protagonista nel 1976 della prima vittoria di un'auto con motore turbo nella storia della gara. Nel 1982, il team ufficiale del Costruttore lancia la nuova Tipo 956, che conquista tutti e tre i posti sul podio già al suo debutto a Le Mans. La 956 montava il primo telaio monoscocca in alluminio di Porsche e si distingueva per caratteristiche aerodinamiche innovative che consentivano di raggiungere un livello di deportanza notevole senza alcun aumento significativo della resistenza all'avanzamento. Con la 956 e con il modello successivo, la 962 C, la Casa perfeziona lo sviluppo dei sistemi di accensione e di iniezione elettronica, oltre che della trasmissione Porsche a doppia frizione PDK. Nel 1998, la Porsche 911 GT1 `98 ha introdotto a Le Mans la prima monoscocca in fibra di carbonio progettata da Porsche e i primi freni in fibra di carbonio utilizzati dal team del Costruttore, aggiudicandosi la vittoria in concomitanza con il 50° anniversario della concessione a Porsche della licenza per la sua prima vettura sportiva, la 356 "Numero 1" Roadster. Nel 2014, il team ufficiale della Casa è tornato a gareggiare per la conquista di una vittoria assoluta realizzando una vettura inedita partendo "da zero", la Porsche 919 Hybrid. Allora, solo una Porsche era in grado di generare energia elettrica per la batteria ad alte prestazioni convertendo l'energia cinetica prodotta in fase di frenata, oltre che per mezzo di un gruppo turbina-generatore nel flusso del gas di scarico di un motore turbo V4. Nel suo insieme, il sistema formato da motore elettrico e endotermico era in grado di erogare circa 900 CV. Questa soluzione all'avanguardia si è rivelata un grande successo e ha portato alla tripletta messa a segno da Porsche a Le Mans dal 2015 al 2017. Dalla pista alla produzione di serie, dal passato al futuro, così nascono i miti che attraversano il tempo.

Marco Fasoli