Valorizzare il brand con coerenza: una professione diversa dall’ufficio stampa

31.08.2020

Le vacanze sono sempre sempre per me un'occasione per pensare a nuove strategie, incubare nuove idee, informarsi e conoscere nuove realtà, fare pubbliche relazioni, attività quest'ultima che trovo alla base di qualunque professionista di qualsiasi campo. Ho letto molto di "brand journalism" e confesso che, avendola sempre svolta o cercato di svolgere al meglio, non ne avevo mai dato un nome. Ebbene quello che può fare un professionista della comunicazione come me è proprio questo: valorizzare il brand attraverso articoli, video, interviste, che ne mettano in evidenza peculiarità, unicità, storia, valori, il tutto con coerenza e credibilità. Non si inventa nulla ma si rende il più coinvolgente possibile il racconto. Diverso da un comunicato stampa o da qualsiasi tipo di comunicazione aziendale che per natura ha come fonte l'azienda stessa. Implica riflessioni, spunti, creatività che partendo magari da quel comunicato, rilegga il messaggio traendone nuovi spunti, individuare fil rouge che legano passato, presente e futuro. Un lavoro che un ufficio stampa interno non può svolgere allo stesso modo. Un'azienda racconta di sé, delle proprie attività, il mio lavoro è partire da questo e dare nuove chiavi di lettura che si tratti di un testo, di una frase, di un contenuto video o di una foto. Un lavoro che deve mettere in evidenza quello che differenzia quel brand e non dilungarsi in quello che lo uniforma ai suoi competitor. Il classico punto nero su sfondo bianco, un punto di vista differente, una finestra che non aspetta altro di essere aperta per andare ad informarsi su quell'azienda e su quel prodotto. Colpire le corde più emozionali, la curiosità, l'interesse...comunicare.

Marco Fasoli